Anche la Cucina entra nell’Economia Circolare

Anche il settore dell’arredamento ha abbracciato l’idea dell’economia circolare, portando grandi aziende ad investire in questa nuova causa, che in Italia sembra ancora essere tardiva a decollare.
Tuttavia, si stima che intorno al 2030 si potrebbe arrivare ad avere una casa del tutto circolare.
L’approccio alla sostenibilità sta diventando sempre più una necessità, tanto che la domanda da parte dei clienti di metodi alternativi per rinnovare la propria casa, senza danneggiare l’ambiente, non può essere ignorata dalle aziende.

COS’È L’ECONOMIA CIRCOLARE?

Per comprendere che cosa si intende per economia circolare, possiamo partire dal più tradizionale modello di economia lineare, secondo cui un determinato prodotto viene formato, quindi nasce, vive, con una durata massima di un anno circa e poi muore, per essere rimpiazzato da un altro prodotto nuovo di zecca.
L’economia circolare, d’altro canto, punta a creare un circolo virtuoso per cui il prodotto non muore, ma gli viene data nuova vita, minimizzando così (e in alcuni casi annullando totalmente) gli sprechi. In questo modo le risorse utilizzate la prima volta alla creazione del prodotto, vengono valorizzate e recuperate.
Il concetto di economia circolare negli ultimi tempi ha preso piede in diversi settori, da quello della moda, con il lancio di e-commerce di abiti di seconda mano, a quello dell’energia, con lo sfruttamento delle rinnovabili, da quello sanitario a quello tecnologico, fino al settore dell’arredamento.

L’ECONOMIA CIRCOLARE NELL’ARREDAMENTO

Non c’è alcun dubbio che i tempi stanno cambiando. Lo dimostrano anche le decisioni di colossi aziendali dell’arredamento, come Ikea che, nonostante abbia un fatturato annuo che supera i 30 miliardi di euro, ha deciso di cambiare il suo modello di business a favore dell’economia circolare.
Anche l’arredamento entra a far parte di quella categoria di prodotti che, anziché essere gettata via, può avere nuova luce e nuova vita, all’insegna della sostenibilità ambientale che ormai dovrebbe starci a cuore. Il piano d’azione di Ikea è un progetto di modifica mastodontico e molto presto verrà preso in considerazione anche da altre grandi aziende leader del settore.

La strada da intraprendere è quella della progettazione e dello sviluppo di arredamenti che abbiano una durata prestabilita, che sia la più lunga possibile. Questi arredamenti devono essere necessariamente prodotti con materiali migliori, optando per quelli riciclati o rinnovabili, per ridurre al minimo gli sprechi durante la fase di produzione, come scarti di acqua, energia o prodotti chimici largamente abusati.
Un altro passo è quello di progettare una standardizzazione degli arredi con una compatibilità che può essere sfruttata per lungo tempo e in modi sempre diversi, così da spingere il cliente al riutilizzo dei prodotti che già possiede, senza doverne acquistare di nuovi. L’ideale sarebbe cercare di sfruttare un accordo comune tra i marchi di arredamenti, in modo tale da stabilire una compatibilità di prodotti anche tra marchi differenti e offrire al pubblico un catalogo di scelta decisamente più vasto.

Dei passi da gigante, questi del settore dell’arredamento, che hanno come scopo ultimo quello di progettare prodotti che possano realmente soddisfare le esigenze del cliente per tutta la vita, facilitando in qualche modo anche la riparazione e la manutenzione degli arredi e puntando anche sull’aspetto emotivo che potrebbe legare il cliente al prodotto.
Per adesso si tratta ancora di piani in piena sperimentazione, ma in alcuni casi ci si affaccia all’economia circolare riportando al produttore pezzi di arredamento in cambio di voucher da poter spendere nel medesimo negozio o dallo stesso produttore.

ECONOMIA CIRCOLARE PER LA CUCINA

La cucina risulta essere l’ambiente maggiormente vissuto in casa e, per questo motivo, il più soggetto a deterioramenti e a cambiamenti. Inoltre, essendo spesso il fulcro dell’intera abitazione, si tende sempre a volerlo adattare continuamente alle esigenze di famiglia che nel corso del tempo possono cambiare, come il bisogno di spazi più grandi dove riporre elettrodomestici o stoviglie. Ma la cucina risulta anche l’ambiente più costoso da acquistare nuova di zecca, anche se si trattasse di pezzi singoli, spesso difficilmente abbinabili con quelli che già si possiedono (stesso legno, stesso marmo, stesse maniglie…).
Se hai una cucina Ikea, un modo per rinnovarla seguendo il metodo dell’economia circolare esiste.

Alcune aziende, con ad esempio Rikrea, mettono a disposizione dei rivestimenti per personalizzare e rinnovare cucine Ikea, così da poter ripensare e svecchiare l’ambiente senza dover acquistare arredamenti nuovi. È possibile scegliere la tipologia, il materiale e il colore per rivestire le ante della cucina Ikea, così da ottenere un effetto visivo del tutto nuovo, come se gli arredi fossero stati cambiati e acquistati da zero.
Si tratta di una soluzione conveniente ed efficace, che dà libero sfogo alla personalizzazione della cucina Ikea secondo le esigenze che si vogliono soddisfare, nel pieno rispetto dell’ambiente e dell’economia circolare. Il futuro è questo, cercare di anticiparlo è la cosa migliore che si possa fare perché a beneficiarne saremo tutti noi.